Scriviamo insieme il futuro del ciclismo Italiano.

Benvenuti nel mio sito web. Scriviamo insieme il futuro del ciclismo italiano alle prossime elezioni della Federazione Ciclistica Italiana.

Rivedi la diretta streaming della conferenza stampa di Venerdì 10 gennai0 2025

Silvio Martinello

Candidato Presidente per la Federazione Ciclistica Italiana

Credo fortemente nel gioco di squadra. Ho imparato in bicicletta il valore della forza del gruppo. Ho scelto di affrontare questa avventura perché sapevo di poter contare su di una squadra ricca di idee e di passione.​

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Silvio Martinello annuncia la sua candidatura alla Presidenza FCI

Un messaggio importante
per il mondo del ciclismo

Dialogo e trasparenza per la Federazione Ciclistica Italiana del futuro: l’annuncio di Silvio Martinello che si candida alla presidenza della FCI.

4 days ago

Silvio Martinello
Come da pronostico, un attacco e voilà, les jeux sont terminés, game over!Complimenti a Giulio Ciccone essere il primo dei terrestri deve essere motivo di orgoglio e una grande iniezione di fiducia in vista del #giroditalia See MoreSee Less
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5 days ago

Silvio Martinello
Con la Liegi Bastogne Liegi, la “Decana”, si chiude questa prima fase della stagione 2025. Da domani si volgerà lo sguardo ai grandi Giri archiviando una stagione delle classiche che non ha deluso le aspettative, con campioni di questo calibro in circolazione non potrebbe essere diversamente. La prima edizione de “Le Doyenne” risale al 1892 e domani si correrà per la 111 volta! Con il Lombardia è ritenuta la più dura tra le corse monumento per il dislivello totale da superare, scorrendo l’albo d’oro appare chiaro che per vincere sul traguardo di Liegi bisogna appartenere alla schiera dei campioni: su tutti si erge il Cannibale Eddy Merckx che l’ha conquistata 5 volte. Anche noi italiani abbiamo scritto pagine memorabili con 12 i successi totali: Preziosi nel 1965, Contini nel 1982, lo spettacolare poker di Argentin nel 1985/86/87/91, le doppiette di Bartoli nel 1997/98 e Bettini nel 2000/02, il successo del povero Rebellin nel 2004 e l’ultimo Di Luca nel 2007. Improbabile interrompere il digiuno domani per noi italiani, la sfida appare ristretta e riservata a Pogacar ed Evenepoel; hanno conquistato le ultime 4 edizioni e diventa un esercizio di estrema fantasia cercare qualcuno che possa inserirsi. Il danese Skjelmose ci è riuscito all’Amstel domenica scorsa, ritengo sia più complicato farlo a Liegi, anche se nel ciclismo nulla è scontato. All’Amstel Tadej è sembrato più umano, le tossine della Roubaix erano ancora nelle sue gambe e nella sua testa ma sul Muro di Huy, traguardo della Freccia Vallone mercoledì scorso, è ritornato l’inappagabile e insaziabile cecchino che conosciamo. La stagione di Remco è solo all’inizio, ha 3 corse nelle gambe, punti di forza la freschezza e la fame, tanta fame che, a volte, non gli consente di essere tatticamente accorto e capace di inserire nel menù anche quella dose di malizia che nel ciclismo serve oggi come serviva ieri, essere concentrati solo sulla propria performance non garantisce il risultato. I punti chiave saranno le ultime 3 delle 11 Cote in programma: Redoute a 34 km, Forges a 24 km e Roche aux Faucons a 13 km dal traguardo di Liegi. Non ci si annoierà, pertanto buona Liegi! #liegibastogneliegi #classiche See MoreSee Less
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2 weeks ago

Silvio Martinello
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3 weeks ago

Silvio Martinello
That’s cycling mate! What else?#cycling #parisroubaix #horscatégorie #fuoriclasse See MoreSee Less
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3 weeks ago

Silvio Martinello
Domani altro appuntamento imperdibile della stagione con la più anacronistica delle corse ciclistiche, convenzionalmente definita “Regina delle Classiche”: la Parigi Roubaix.Si corre dal 1896 e subì le interruzioni a causa dei 2 conflitti mondiali. Fin dall’origine sembrò una follia a cui, nel 1919, il giornalista Victor Breyer affibbio il termine di “Inferno del Nord”. In quella prima edizione dopo il termine della Grande Guerra in un’Europa che portava ancora evidenti i segni dei tragici eventi bellici, corridori coperti di fango costretti a pedalare tra alberi anneriti, bestiame in putrefazione, fognature distrutte e fango ovunque. Un inferno!Con la corsa all’industrializzazione avviata nel secondo dopoguerra fu alto il rischio di perdere l’essenza della Roubaix; i suoi tratti di pavé. Tuttavia compresero quanto fosse necessario formare una sorta di “cordone sanitario” a tutela delle antiche strade che rischiavano di scomparire. Ora ci sono delle associazioni che si occupano della loro manutenzione e nella seconda domenica di aprile vivono il loro momento di gratificazione dopo settimane di intenso lavoro. Risale al 1968 l’introduzione della “Foresta di Arenberg”, il primo dei 3 tratti con 5 stelle di coefficiente di difficoltà insieme a Mons-en-Pevele e Carrefour de l’Arbre. Complessivamente 55,3 km di “pietre” distribuiti in 30 settori, 260 km la distanza totale con il traguardo all’interno dello storico Velodromo André-Pétriéux.C’è attesa per l’esordio di Pogacar, si tratta probabilmente della sfida più complicata che il fuoriclasse sloveno abbia finora affrontato. Con coraggio ha scelto di calarsi in un’arena non abituale, sorretto da condizione e motivazione straordinarie, sfidando campioni certamente più adatti di lui alla Roubaix. Abbiamo imparato a conoscerlo; se lo pensa significa che crede di poterlo fare. I favoriti? I soliti noti senza dimenticare che la Roubaix ha, in tante occasioni, riservato delle sorprese.A noi appassionati non rimane che metterci comodi e goderci lo spettacolo.Buon divertimento See MoreSee Less
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4 weeks ago

Silvio Martinello
Ciò che può essere pensato, può essere dipinto!Prendo in prestito la frase dal genio di Leonardo Da Vinci per descrivere l’ennesimo capolavoro che ci ha regalato oggi l’artista #tadejpogacar #ronde #fiandre #rondevanvlaanderen See MoreSee Less
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4 weeks ago

Silvio Martinello
Domani andrà in scena uno degli eventi imperdibili di ogni stagione ciclistica: il Giro delle Fiandre. Seconda prova delle 5 corse ciclistiche che convenzionalmente definiamo Monumento.Alla Milano Sanremo l’universo ciclistico ha accostato lo pseudonimo di “Classicissima di Primavera”, alla Parigi Roubaix quello di “Reine des Classiques”, alla Liegi Bastogne Liegi quello di “Doyenne”, al Lombardia quello di “Classica delle Foglie Morte”; Il Fiandre è semplicemente “De Ronde”!Classica antica dal fascino irresistibile giunta all’edizione 109 e che si corre in un fazzoletto di territorio, le Fiandre appunto, dove il ciclismo è vissuto come un rito religioso, e De Ronde ne rappresenta l’unicità esaltandone lo spirito. Si gareggia sulla distanza di 270 km partendo da Brugge, la Venezia del Nord, per arrivare nell’anonima zona industriale di Oudenaarde, in un percorso ricco di insidie e di difficoltà. È diventato da tempo anche un grande affare commerciale, le Fiandre sono l’unico territorio dove per vedere il ciclismo gli appassionati sono disposti a pagare, anche profumatamente. Infatti sono stati creati e riservati spazi accessibili a chi può permettersi di pagare migliaia di euro per godersi lo spettacolo. Per gli affari hanno sacrificato il Kapelmuur (Muro di Grammont), punto dove la corsa si è decisa in tante occasioni. Gli organizzatori non ebbero tentennamenti resistendo anche a tante critiche, hanno avuto ragione; i 3 passaggi su Oude Kwaremont e i 2 sul Paterberg sono di una bellezza e intensità agonistica ineguagliabili. Si arriva alla De Ronde con gli stessi favoriti della Sanremo, tra questi il nostro Filippo Ganna. Van der Poel sarà il faro alla caccia del poker che lo catapulterebbe nella leggenda, nessuno ci è mai riuscito, nemmeno il grande Merckx. Pogacar alla ricerca del bis e Pedersen alla ricerca della 1 Monumento della carriera dopo aver dominato alla Gent Wevelgem. In contemporanea si corre anche la 22 edizione della Ronde femminile con la nostra Elisa Longo alla caccia del tris, e sarebbe la prima nella storia, Kopecky permettendo. Sfide tutte da vivere e che non mancheranno di regalarci grandi emozioni.#classiche#monumento#ciclismo See MoreSee Less
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